Generazione Europa – 1

Presso la Biblioteca di Vergato ieri sera è iniziato un ciclo di incontri dal titolo Generazione Europa, una delle tante iniziative che rientrano nel cartellone Vivi la tua biblioteca. Si tratta di un percorso sostenuto dagli operatori di Vergato, ammirevole e molto coraggioso, in quanto parlare di Europa oggi non è semplice, anche alla luce degli ultimi anni di storia vissuta. È ancora più coraggioso aver pensato di dedicare questo percorso a chi ha vagheggiato l’Europa, a chi l’ha sognata lungamente, a chi ha messo in pericolo la propria esistenza per raggiungerla. Il percorso di discussione e confronto a Vergato sta coinvolgendo un gruppo di “nuovi cittadini” che vivono sul nostro territorio, dai retroterra sociali, culturali e linguistici diversi e che si stanno interrogando sulle ragioni profonde del vivere e dell’abitare uno spazio che non è quello della nascita. Se è già difficile comprendere la realtà italiana, immaginate quanto possa essere complesso percepire l’identità europea. Forse per avvicinarsi all’idea di cosa significhi essere cittadini europei è necessario stimolare il senso di appartenenza e individuare un insieme di valori che siano identificativi dell’Europa, intesa non come semplice unione di Stati, ma come organizzazione che ha una propria identità culturale. Non è certo un ciclo di discussioni partecipate a cambiare le percezioni, ma può essere l’inizio di un percorso. L’Europa avrà un futuro e sarà riconosciuta nella sua essenza solo quando le persone che la abitano sentiranno di far parte di una storia comune, sentiranno che il proprio processo di sviluppo personale si iscrive in un contesto più ampio e collettivo.
Il percorso che porterà alla conoscenza della storia, delle istituzioni e dei valori europei, anche attraverso un gioco didattico realizzato con il sostegno di CEFAL Bologna, è iniziato con un confronto. Ogni partecipante ha individuato una serie di parole chiave, riportati su cartellini gialli, per identificare gli aspetti che ritengono fondanti e positivi dell’Europa e, dall’altro, gli aspetti che impauriscono o che sono poco comprensibili della realtà europea. Ne è nato un dibattito serrato che ha riscaldato una fredda sera di febbraio. Per me importante e illuminante.